Grande, Mattarella! Come sempre!

Ha colto in una frase, come pochi hanno finora saputo fare, il valore profondo del volontariato nella nostra società.

Straordinaria energia civile.

Straordinaria e ordinaria. La straordinarietà non è nell’accezione di eccezionale, occasionale, temporaneo. Ma nella più corretta accezione di esemplare, oltre l’ordinarietà; qualcosa che travalica e supera la quotidianità di cui tutti siamo protagonisti e testimoni.

L’energia “civile” che il volontariato esprime e rende palese è solo una delle possibili declinazioni di cui abbiamo testimonianza. Lavori e professioni esprimono tanta energia civile. Cittadinanze attive e responsabili esprimono energie civili, in molti campi e in svariati settori.

La “straordinaria” energia civile che sprigiona il volontariato ha una marcia in più che occorre ricercare nelle motivazioni e nelle conseguenti azioni dei volontari.

La prima grande motivazione (spesso indicata come “valore”) è la gratuità!

In tempi nei quali tutto sembra misurato in base al rapporto costo-beneficio o investimento-ricavo, la logica della gratuità praticata dal volontariato diventa dirompente. Rivoluzionaria.

La gratuità è libertà!

Significa non avere legami di “riconoscenza” ( che diventano necessariamente legami di dipendenza) da coloro (enti e/o persone) che gestiscono le risorse che vengono erogate.

E’ una malattia tutta italiana quella di “personalizzare” l’uso di risorse pubbliche o per finalità pubbliche come se fosse una donazione privata, una concessione, un favore. E’ tutta italiana la malattia di legare le erogazioni al nome dell’erogante, quasi che uscissero dal portafoglio privato e non dalla cassa “pubblica”.

La gratuità sconvolge e fa saltare questo rapporto e questa dipendenza. Rivendica ed esige la sua autonomia, la sua indipendenza, la capacità di libero pensiero e di libera azione. Non in atteggiamento di sfida ma nella consapevolezza dell’affermazione di valori e di princìpi altrimenti ridotti a merce, a oggetto di scambio, a dipendenza.

E’ il punto nodale, discriminante dell’essere volontari. Per motivi molto forti.

Primo fra tutti che se così non fosse bisognerebbe dire che i volontari esistono solo perché qualcuno li vuole (= li paga) e li mantiene. Senza sussidi e prebende il volontariato dunque sparirebbe? E’ ciò che auspicano i “cattivi” erogatori, interessati più a creare clienti che a sostenere cittadini responsabili.

In secondo luogo la gratuità è alla portata di tutti, anche dei poveri, permettetemi, dei poveracci. Che talvolta danno senso e riscattano se stessi e la loro vita attraverso azioni di solidarietà reale compiute in totale gratuità.

Alzi la mano, tra i volontari, quanti non si sono sentiti appagati da piccoli e grandi gesti gratuiti, realizzati a favore di terzi senza alcun tornaconto, senza alcun calcolo di interesse o beneficio. Ne conosciamo. A migliaia. Sempre in prima linea, pronti a tutto, anche a mettere la mano… nel portafoglio!

E non fanno testo né possono detrarre alcunchè le basse azioni di chi invece utilizza il volontariato per i propri, privati, piccoli (in senso etico) interessi.

Volontariato, straordinaria energia civile, coniugata anche attraverso la gratuità.

E’ straordinario incontrare centinaia, migliaia di cittadini che anche nella nostra terra vivono quotidianamente questa dimensione. Che non hanno interessi nascosti e che perseguono quello del bene comune, della passione per il servizio alla comunità e alle persone che vi vivono con maggiore fatica per diversi motivi.

Una delle esperienze più belle ed esaltanti che il volontariato sardo ha messo in piedi, con fatica e con successo, è l’esperienza di Sardegna Solidale. Rete di servizio e rete associativa; esperienza di gratuità e attività di straordinario volontariato. Questa volta lo “straordinario” è esplicitato dal fatto che i volontari che prestano servizio con Sardegna Solidale sono volontari che militano e operano in diverse realtà associative e che a queste attività di base aggiungono lo straordinario di un servizio prestato a favore del volontariato stesso per contribuire a farlo crescere e a svilupparsi.

Sono i “Volontari per Volontari”, straordinaria energia civile. Che assolvono a più compiti e finalità condividendo medesime motivazioni e interpretando comuni valori.

Sardegna Solidale non è mai stata una sigla o un “ente”. E’ e rimane una comunità di persone, una grande famiglia che si ritrova amalgamata da motivazioni, valori e attività condivisi! Nessuno paga e nessuno incassa. Ciascuno mette del suo (capacità, tempo, fatica, risorse…) e, insieme, si condivide.

Volontari per Volontari, straordinaria energia civile.

Proprio come ribadiscono i “graffianti” manifesti realizzati dall’ineguagliabile estro artistico di Gavino Sanna, che potete vedere nell’inserto di questa rivista. Proprio come afferma il Comunicato “Resistere. Per Continuare. Insieme” approvato dai volontari delle centinaia di organizzazioni socie del CSV Sardegna Solidale quando ricorda le parole del Presidente Mattarella “UNA STRAORDINARIA ENERGIA CIVILE CHE AIUTA LE COMUNITÀ AD AFFRONTARE LE SFIDE DEL TEMPO E LE SUE DIFFICOLTÀ”. Che è e rimane una libera e autonoma forza di cambiamento. E che lavora perché il cambiamento sognato insieme, diventi realtà.

Si, ne siamo convinti. La gratuità è rivoluzionaria!

Giampiero Farru

L’Isola che c’è, 31 dicembre 2022

In agenda dal 31/01/2023 al 31/01/2023