Una Villaputzu silenziosa e con poca gente in giro quella della domenica mattina; così il 5 giugno il centro del Sarrabus si è presentato ai volontari che hanno risposto all’invito del Sa.Sol. Point locale per celebrare l’Anno Europeo del Volontariato, riceverne la bandiera ricordo e inaugurare nei giardinetti di Piazza Marconi il Seme di pietra, opera di Pinuccio Sciola.
Una Villaputzu ferita, riflessiva e pensierosa, per le vicende legate al Poligono di Quirra e alle altre basi militari della zona, sotto i riflettori della Magistratura, dell’Amministrazione nazionale e locale, e dell’opinione pubblica. A questo proposito, il presidente del CSV Sardegna Solidale Gian Piero Farru ha ricordato uno slogan coniato nell’ambito della disabilità: “niente su di noi, senza di noi”. Parafrasando: “qualunque cosa venga fatta nei nostri territori, non può essere fatta senza coinvolgere le persone che vi abitano”.
Tuttavia, proprio a Villaputzu sono emerse alcune indicazioni chiare e forti sull’azione del volontariato nel territorio.
Dopo i saluti di Cristiano Gaetano (Sa.Sol. Point n. 11 di Villaputzu) e di Giuseppe Amico, (AVOCC), e le parole di presentazione delle iniziative sull’Anno Europeo del Volontariato in Sardegna da parte di Gian Piero Farru, in rappresentanza dei comuni di Villaputzu e San Vito sono intervenuti gli assessori Franco Porcu e Anna Lisa Utzeri. Dagli amministratori è venuta la richiesta di un progetto comune dell’associazionismo per il territorio nel campo del volontariato, di una rete che agisca in tutti i paesi, a prescindere dalle singole appartenenze, dove sia chiaro che prevale l’essere uniti per essere solidali e aiutare il prossimo, per poter dare ai bisogni le risposte che ci si aspetta.
La dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo di Villaputzu, la prof. Granata, ha rilevato la necessità e l’urgenza di lavorare nel volontariato con i ragazzi e i giovani in modo pratico ed efficace, nel rispetto delle norme e la difesa dei deboli. La solidarietà va “parlata” di meno e “applicata” di più tutti i giorni, in tutti i campi.
Cristian Locci (AVOCC) ha fatto presente che in questo periodo i giovani sono in primo piano nella vita politica e sociale italiana, europea e mondiale, ed ha ricordato alcune esperienze in cui gli stessi giovani sono stati protagonisti attivi nella solidarietà. “Forse – ha concluso Cristian – bisogna dare loro un po’ di credito e apprezzarne dei piccoli gesti”.
Il corteo, che dalla Sala polifunzionale del Comune si è mosso verso Piazza Marconi, è stato aperto dal Gruppo folk San Giorgio di Villaputzu. Nel benedire i presenti e il Seme della solidarietà, il sacerdote della parrocchia don Ernest ha voluto sottolineare il valore simbolico della scultura che “rappresenta l’unità di tutti i servizi svolti da tutte le associazioni di volontariato, utilissimi per la società”.
Andranno i volontari ad innaffiare il seme di pietra tutte le mattine per far crescere e germogliare la solidarietà in questo territorio?