Si è conclusa nella serata di ieri ad Arborea la tre giorni dedicata ai piani personalizzati previsti dalla legge 162/1998 e dal programma “Ritornare a casa”, organizzata da Abc Sardegna (Associazione Bambini Cerebrolesi). Conferenze, question time ai professionisti del settore, riflessioni e racconti dai territori dell’Isola sono serviti a risolvere problematiche, evidenziare i gap e soprattutto, a confermare che la Sardegna è Modello: la nostra Isola è infatti la prima regione italiana per piani personalizzati previsti dalla legge 162/1998 e dal programma “Ritornare a casa”, con un investimento da 185 milioni l’anno per 45mila persone con disabilità.

“Ciò che nelle altre regioni italiane accade – spiegano dall’associazione – è che già dalla prima adolescenza le istituzioni propongono ai familiari di persone con disabilità l’istituzionalizzazione, soprattutto quando si tratta di disabilità gravi e gravissime: situazioni segreganti che continuano a essere proposte come unica soluzione possibile, mentre nella nostra Isola da tempo non solo un’alternativa agli istituti esiste, ma la deistituzionalizzazione è un processo vivo, un modello che attira in Sardegna persone dal resto d’Italia per un semplice motivo: qua, la vita in comunità, la vita insieme, è possibile”

Presenti circa 150 persone tra persone con disabilità, famigliari e operatori impegnati in progetti personalizzati che, in quanto tali, raccontano ognuno una storia differente: c’è Luca, ragazzo con X fragile che ha conseguito la laurea in comunicazione mentre gira il mondo impegnato in varie attività sportive, c’è Sonia, educatrice con sindrome di down e Alessio, che ha firmato un contratto a tempo indeterminato nella Locanda dei buoni e cattivi. Tutte realtà possibili grazie al lavoro congiunto di associazioni, famiglie e persone con disabilità, al superamento dei retaggi della logica manicomiale e alla diffusione di consapevolezze utili a comprendere che una società inclusiva che conceda spazio a tutte e tutti e non luoghi protetti per la disabilità, è un dovere che spetta a ogni persona.
“Nel resto d’Italia fondano dei comitati 162 chiedendo consigli a noi su come agire – ha spiegato Luisanna Loddo, presidente di Abc Sardegna – in questi 30 anni abbiamo portato avanti tante conquiste che ci confermano che questa è la strada da percorrere, continuare a dare e far dare spazio alla scelta, ai bisogni della persona con disabilità, continuare a essere un modello di libertà, diritti effettivamente garantiti, tutela dell’identità della persona e soprattutto, di vita”.

L’occasione è infatti stata utile anche per festeggiare i 30anni di vita dell’associazione isolana: “celebriamo la testardaggine che in questi anni ci ha portato a lottare insieme come una grande famiglia impegnata nella tutela dei propri figli” hanno ricordato dalla platea, mentre Marco Espa, presidente di Abc Italia ha sottolineato l’obbiettivo in corso d’opera: “continuiamo a lottare affinché la nostra realtà diventi una prassi anche oltremare, da tempo abbiamo avviato un dialogo e una serie di tavoli istituzionali con il governo e la Ministra Stefani per la disabilità affinché in tutta Italia i piani personalizzati diventino un’alternativa agli istituti e soprattutto, perché la deistituzionalizzazione non sia più un’eccezione alla regola ma una prassi consolidata”

La Legge 162 si rivela quindi una “buona prassi” che rende persone con disabilità e familiari protagonisti attivi di un modello di partecipazione, co-progettazione e personalizzazione, finalizzato al garantire i diritti della persona, per costruire una società che permetta a tutti di vivere in famiglia e con percorsi di vita indipendente, nel proprio territorio e comunità. Un modello che ha lo scopo di evitare ogni forma di istituzionalizzazione, segregazione o discriminazione, con una ricaduta di benessere e vantaggio per tutti che rende la società della nostra Isola più inclusiva. Dal 2000 in Sardegna sempre più persone con disabilità grave e gravissima e i loro familiari sono coinvolti – insieme alle organizzazioni che li rappresentano – in un processo di partecipazione per la costruzione di servizi a loro dedicati. L’esito è una maggiore consapevolezza delle difficoltà ma anche della risorse che i piani personalizzati ai sensi della Legge 162 rappresentano per loro, per le loro famiglie e per i territori.

Chi siamo?
L’Associazione Bambini Cerebrolesi Sardegna è un’associazione di volontariato nata a Cagliari nel giugno del 1990.
Riunisce famiglie che si fanno carico in prima persona della riabilitazione e, in generale, del progetto di vita dei propri figli con disabilità.Si adopera per il riconoscimento del diritto delle persone con disabilità di vivere nel proprio nucleo familiare e per il superamento e l’abbattimento di ogni ostacolo che impedisca la loro piena integrazione sociale. Agisce a supporto delle famiglie associate, sollecitando autorità e enti pubblici e privati a svolgere efficacemente il loro dovere. Si impegna nella difesa e promozione dei diritti scolastici, civili, sociali e sanitari, per un nuovo modello di sicurezza sociale che consideri la famiglia quale risorsa fondamentale della vita delle persone.
Link utili:
sito ABC Sardegna: http://abcsardegna.org/
intervista in merito alla deistituzionalizzazione: http://www.vita.it/it/article/2020/04/23/espa-rsa-un-modello-fallito-adesso-si-faccia-sul-serio-la-deistituzion/155168/
pagina Facebook: https://www.facebook.com/abcsardegna 

In agenda dal 30/07/2022 al 30/07/2022