Dopo le morti e le devastazioni provocate dall’alluvione che ha colpito molte comunità della nostra terra, oggi è il giorno del dolore e della preghiera per le vittime, per le loro famiglie, per le comunità e per la Sardegna ferita.

Le parole del Papa

In un telegramma inviato al presidente della Conferenza Episcopale sarda, mons. Arrigo Miglio, a firma del Segretario di Stato, mons. Pietro Parolin, Papa Francesco ha fatto giungere a tutti "la sua affettuosa parola di conforto e di incoraggiamento".

Il Papa ha assicurato poi "un particolare ricordo nella preghiera per quanti hanno perso la vita e per tutte le persone provate dalla grave calamità". Prima di impartire "di cuore" la Benedizione Apostolica, ha auspicato "che non venga meno la solidarietà e il necessario aiuto per far fronte a questo momento difficile".

Dal suo account di Twitter, Papa Francesco inoltre ha scritto: "Sono profondamente commosso dall’immane tragedia, chiedo di pregare per le vittime, specialmente per i bambini”

Le parole di denuncia dei vescovi sardi

Durante i funerali delle vittime i vescovi celebranti hanno avuto parole di richiamo e di denuncia per quanto avvenuto.

"La mano dell’uomo non è estranea a questa catastrofe. Bisogna imparare a rispettare il creato, le sue leggi e i suoi ritmi. Far tesoro della storia che gli eventi ci stanno consegnando", ha detto il vescovo di Tempio Ampurias, mons. Giovanni Sanguinetti.

Mons. Giovanni Angelo Becciu, sostituto alla Segreteria di Stato vaticana, in qualità di inviato pontificio, ha assicurato la presenza ‘spirituale’ di Papa Francesco "per condividere la vostra angoscia, per invitare tutti a sperare senza cedere allo sconforto, per auspicare vivamente che il rispetto della natura e la necessaria cura del territorio possano evitare in futuro simili devastanti tragedie".

"E’ necessario ricollocare al centro la persona e il bene comune, mettendo da parte la logica del profitto", ha detto mons. Mosè Marcia, vescovo di Nuoro.

L’intervento di Don Luigi Ciotti

Don Luigi Ciotti, presidente di Libera, che da subito si è attivata a favore delle popolazioni colpite dall’alluvione, durante un convegno di Unioncamere rivolgendo un pensiero alle vittime dell’alluvione in Sardegna e ai loro familiari ha dichiarato: "La natura che si rivolta ci deve far pensare. Molte parole sono stanche e chiedono la coerenza tra quello che andiamo a dire e quello che andiamo a fare" ed ha chiesto "un’assunzione di responsabilita’ perche’ l’ambiente sia davvero un’opportunita’, un bene comune e non un patrimonio da saccheggiare".

Don Ciotti ha ricordato i dati del rapporto annuale di Legambiente che rileva "oltre 34mila reati ambientali con un giro d’affare superiore ai 15 miliardi".

Intanto per domenica 24 novembre 2013 è indetta dai Vescovi sardi una giornata di preghiera, di solidarietà e di raccolta offerte per quanti sono stati colpiti dalla recente alluvione nella nostra Regione. Il ricavato sarà consegnato alle Caritas Diocesane, che agiranno, come stanno già facendo, in stretto contatto con la Delegazione Regionale Caritas.