INAUGURATO IN SARDEGNA L’ANNO EUROPEO DEL VOLONTARIATO ALLA PRESENZA DI OLTRE MILLE VOLONTARI E DEI RAPPRESENTANTI DELLE ISTITUZIONI

No, all’inizio non c’era il silenzio che meritava il Coro Ortobene, che dava il saluto a quanti si sono recati a Nuoro il 29 gennaio 2011 per l’inaugurazione dell’Anno Europeo del Volontariato in Sardegna.

È andata meglio agli Sbandieratori di Sassari che, pur non potendosi esibire nella piazza, nella parte finale della cerimonia sono entrati nella grande tenda, sfilando coi loro splendidi costumi al suono dei tamburi.

Il Coro intanto iniziava a cantare. Le parole di Non potho reposare via via facevano breccia, e c’era già un po’ più di silenzio; lo stesso è capitato per il secondo brano, anche questo profondamente sardo: Nanneddu meu.

Se fosse stato presente nella tendostruttura montata nei Giardini Pubblici, il poeta avrebbe potuto dire pieno di meraviglia: Nanneddu meu, il volontariato est gai!

Come, gai (così)?

Ne aspettavi quattrocento e te ne trovi davanti un migliaio, provenienti da tutta la Sardegna, e si sottolinei tutta. Sì, ma chi: volontari? Anche, ma non solo: alcune associazioni si sono fatte accompagnare dai loro amici, in gran parte disabili, dai loro mezzi di servizio, e tutti da una pioggia incessante…
È stato bello vedere i volontari, nella festa che pensavano fosse dedicata a loro, fare spazio alle carrozzine, lasciare il posto a chi ne aveva bisogno; perché il volontariato est gai!

C’è da dire, ad onor del vero, che nei giorni precedenti la manifestazione, in vari centri dell’Isola si stavano preparando i materiali distribuiti durante la manifestazione: striscioni, manifesti e cartoline, palloncini e un’edizione speciale della nostra rivista L’Isola che c’è dedicata all’AEV 2011. E anche a Nuoro, un gruppo esperto di volontari preparava una bella accoglienza.

Sono state presentate le iniziative “sarde” che faranno ricordare alla nostra Isola che se si vogliono frutti di solidarietà e fraternità, se si vuole una società dove giustizia e legalità siano di tutti e per tutti, con umiltà ma anche con ferma decisione, prima si deve tornare a piantare i semi.

In 40 comuni, da febbraio a dicembre, saranno lasciate nelle Piazze della Solidarietà le pietre (Pinuccio Sciola che le ha realizzate, ha detto che la loro grandezza è in media di 2×2 metri) raffiguranti i semi, quasi un “pegno di impegno”, secondo l’espressione di Giampiero Farru, presidente del CSV Sardegna Solidale. Anche i manifesti realizzati da Beppi Vigna vanno sulla stessa direzione: “Pianta un seme, fai sbocciare un sorriso, fai germogliare la solidarietà, coltiva un mondo migliore”.

Altre due iniziative dell’estate saranno il Tour della Sardegna e La Sardegna abbraccia l’Europa, con la presenza di volontari dei paesi dell’Unione Europea. Volontari sardi stanno già partecipando alle iniziative del Tour europeo, presentando le nostre iniziative.

Ai microfoni, sotto la tenda e gli ombrelli dei tanti volontari rimasti fuori per il sovraffollamento, si sono succeduti il sindaco di Nuoro, Alessandro Bianchi, il Vicario generale della Diocesi, mons. Floris, il VicePresidente della Provincia di Nuoro, Cosimo Tasca, l’Assessore al Lavoro della Regione Sardegna, Franco Manca, al Presidente del CREL Sardegna, Tonino Piludu, insieme al dr. Bruno Loviselli, Presidente del Co.Ge. Sardegna, all’artista Pinuccio Sciola e a Mons. Angelo Pittau, presidente del Comitato Promotore del CSV.

Altri esponenti istituzionali e politici si sono volutamente confusi tra la folla: assessori e consiglieri  comunal, consiglieri provinciali e consiglieri regionali, esponenti della prefettura e dell’ANCI. 

Davanti a tutti la parola che non era necessario pronunciare perché fatta di persone e di esperienze vive e concrete che stavano lì, fuori e dentro la tenda, e delle quali il poeta avrebbe esclamato pieno di meraviglia: Nanneddu meu, il volontariato est gai!