Presentato alla Camera dei Deputati il "Libro Verde del Terzo Settore – Le sfide dell’Italia che investe sul futuro", una ricognizione delle potenzialità e delle problematiche per pensare ad un nuovo modello di Terzo Settore, attraverso un ampio e partecipato dibattito.

IL PAESE

Il Paese sta affrontando diverse criticità, fra le quali:
– l’indebolirsi dei legami sociali, che porta i cittadini a provare crescente difficoltà nel “fare comunità”; società frammentata, incapace di anteporre l’idea del bene comune agli interessi particolari; diffuso sentimento di insicurezza e di sfiducia;
– il riproporsi della “questione sociale”, dovuta ad un rapido e progressivo peggioramento delle condizioni di vita di persone e famiglie;
– la crisi dei tradizionali strumenti della rappresentanza, tanto politica (fine dei partiti di massa e persino d’opinione) quanto sociale, con progressiva erosione del senso di appartenenza al Paese e conseguente diminuzione della partecipazione attiva dei cittadini e degli spazi di democrazia diretta.

Siamo di fornte alla crisi di un modello di sviluppo che interroga su almeno 3 livelli:
– culturale: cultura egoistica e individualistica sempre più pervasiva vs una cultura della fraternità e solidarietà, dell’accoglienza; crisi delle agenzie formative;
– politico: crisi della rappresentanza; crisi della capacità di intervenire ed incidere;
– economico: un sistema globalizzato e finanziarizzato che ha reso l’uomo mezzo e non fine dell’agire economico, tanto da portare a dire che occorre “ricivilizzare l’economia”.
 

IL TERZO SETTORE

Il Terzo Settore – inteso come l’insieme delle esperienze private di attività non profit svolte dai cittadini organizzati democraticamente in azioni di volontariato, promozione sociale, cooperazione sociale, ONG, etc. – è una esperienza che è andata crescendo negli ultimi decenni non solo in Italia ma nell’intera Europa.
Di fronte al mutato scenario il Terzo Settore è chiamato a interrogarsi per ridefinire e/o riaffermare la propria identità e il proprio ruolo (TS prestazionale vs TS promozionale) – cfr. art. 2 e 4 Costituzione (formazioni sociali che promuovono la sviluppo della persona) avviando una stagione costituente, che sia stimolo anche ad una stagione costituente del mondo politico, economico, sociale.
Obiettivo: crescita della consapevolezza nel Terzo Settore della sua capacità di essere attore sociale che – dando voce ai cittadini organizzati ed anche a coloro che non hanno voce – pur nella frammentarietà della sua esperienza, deve sapersi offrire come luogo di discussione critica e di definizione e realizzazione di un più umano e sostenibile modello di società.

LE DIVERSE SFIDE DEL TERZO SETTORE

Il terzo settore è chiamato ad interrogarsi lungo diverse linee, fra le quali:
– Visibilità e trasparenza del terzo settore verso tutti gli stakehoder;
– Rappresentanza e rapporto con le istituzioni: la democrazia partecipativa (quella realizzabile tutti i giorni) come supporto alla democrazia rappresentativa; la sussidiarietà (cfr. art. 118 Costituzione);
– Di fornte alla globalizzazione, il TS è promotore di un modello di sviluppo sostenibile centrato sulla persona, che richiama tutti gli attori sociali a diversi rapporti politici, economici, sociali;
– Terzo settore, luogo di rilancio della cultura della cittadinanza attiva e della solidarietà, promozionale della persona; luogo che affronta l’emergenza educativa quale presupposto essenziale per superare la crisi sociale e morale che attraversa il Paese; – Terzo settore per ridefinire lo spazio economico, il concetto stesso di impresa (strumento – e non fine – teso non solo più alla massimizzazione del profitto) e del lavoro; il ruolo pre-economico (creazione di capitale sociale) e economico del Terzo Settore; riaffermare il paradigma per cui l’economia è strumento dell’uomo e non viceversa;
– Terzo Settore e sicurezza, intesa come diffusione e stabilizzazione della legalità sul territorio in cui si vive;
– Terzo settore quale attore del nuovo welfare, che punta su: centralità della persona; welfare non risarcitorio ed assistenzialistico ma promotore di opportunità e di
autonomia; un welfare equo, capace cioè di porre in equilibrio universalismo dei diritti e selettività, quanto al grado di compartecipazione alla spesa;
– Immigrazione: per rilanciare politiche e pratiche di l’accoglienza, l’orientamento, l’inserimento economico, la fuoriuscita dalla condizione di irregolarità;
– Famiglia: Terzo settore per affrontare le problematiche dello sviluppo familiare e le età della vita;
– Uno nuovo quadro normativo coerente che valorizzi e promuova il protagonismo dei cittadini organizzati (cfr. art. 118 Costituzione in tema di sussidiarietà).

OBIETTIVI

Questo documento viene redatto dal Forum Nazionale del Terzo Settore per dare inizio ad un dibattito, che auspichiamo ampio e partecipato, con l’obiettivo di giungere, al termine del percorso, a definire le nuove strategie del Terzo Settore in questa fase, successiva al riconoscimento formale del proprio ruolo e del valore della sussidiarietà, caratterizzata da problematiche e sfide in larga parte inedite.
Esso è rivolto a tutte alle organizzazioni del Terzo Settore, parti sociali, organizzazioni religiose e ecclesiali, Università e centri di studio e ricerca, Istituzioni e sistema delle autonomie locali interlocutori internazionali, dai quali auspichiamo un contributo di pensiero per lo sviluppo ed il consolidamento del Terzo Settore.
Il documento è quindi aperto alla discussione pubblica per un periodo di alcuni mesi. Contributi scritti potranno essere inviati al Forum via posta o, preferibilmente, via email a forum@forumterzosettore.it e per facilitare il confronto e la discussione verrà predisposto un apposito spazio sul sito www.forumterzosettore.it.