“La parola di Francesco è un seme di solidarietà per noi e per tutta l’isola”

Abbiamo fatto memoria con gioia dei vent’anni di fondazione del Centro di servizio per il volontariato Sardegna Solidale, con una serie di celebrazioni che ci hanno permesso di riflettere su questi anni passati ricchi d’impegni, di iniziative, di lavoro quotidiano, di progettazione, di relazioni, di studio.

Ricchi di buona volontà, di sacrificio, ricchi soprattutto di speranza per ogni singola associazione di volontariato e per la famiglia tutta di Sardegna Solidale con le sue quasi duemila associazioni, con i Sa. Sol Point.

In questi anni che pian piano hanno respinto tanti nella povertà e nella miseria, il volontariato organizzato non ha dato soluzioni ma ha indicato la strada giusta, la strada della solidarietà, della sussidiarietà, della partecipazione, della giustizia. Ha dato speranza per la Sardegna tutta.

Sardegna Solidale nasce praticamente nel febbraio 1998 quando il Co.Ge lo dichiara vincitore del bando regionale. Era una risposta voluta da tanti (quelli della rete di Sardegna Solidale) alla disorganizzazione e alla scarsa aggregazione del volontariato in Sardegna. In tante assemblee, e in tanti volontari, se ne era sottolineato la necessità.

Sardegna Solidale non ha avuto vita facile, la sua esistenza è stata sempre contrastata. Sicuro di essere nel giusto e vero, si è difesa nei tribunali dagli attacchi di altre organizzazioni che non accettavano l’indipendenza dai condizionamenti politici o d’interessi di gruppi di potere. La vita di Sardegna Solidale non è stata facile neppure nei rapporti all’interno del Co.Ge e tanto meno nel Forum del Terzo Settore. La stessa Legge regionale 23 mise a rischio la sua sopravvivenza.

Scriviamo questo con serenità, noi non siamo contro nessuno, non facciamo guerra a nessuno. Nella dinamica degli impegni ci possono essere delle divergenze, ma si deve essere uniti per il bene della comunità, degli organismi del volontariato, per l’autentica partecipazione e sussidiarietà.

Papa Francesco parlando ad “esperti di solidarietà” suggerisce che per contribuire allo sviluppo solidale bisogna guardarci da quello che è l’individualismo” collettivista cioè di proteggere solo gli interessi di quanti rappresentano ignorando il resto dei poveri, emarginati ed esclusi. Purtroppo siamo dovuti, anche in questo momento di riforma del Terzo Settore, ricorrere ai tribunali.

Tutto questo non ha impedito a Sardegna Solidale di fare il suo cammino di servizio nella gratuità in questi vent’anni.

Partendo dalla visione di “volontari per i volontari”, ma convinti che bisognava coinvolgere tutta l’isola, la rete di Sardegna Solidale non solo ha realizzato la campagna “Sardegna fatti solidale” ma con la “Carovana della Solidarietà” ha percorso in lungo e in largo la Sardegna tutta e ha seminato nelle piazze di oltre quaranta comuni il “Seme della Solidarietà” con incontri frequentatissimi dai cittadini.

I bilanci sociali parlano ampiamente dell’attività di Sardegna Solidale ma anche dei Sa. Sol Point, dei Sa. Sol Desk, della sua presenza territoriale con una ramificazione che raggiunge anche i più piccoli centri dell’isola. I progetti di Sardegna Solidale hanno dimostrato sostenibilità, con la loro continuità di anno in anno.

Prima di tutto l’impegno costante è stato per la formazione; una formazione che ha raggiunto con continuità la base del volontariato ma anche la sua leadership.

Per i giovani si è data una attenzione particolare sia con i progetti “Scuola e Volontariato”, “Università e Volontariato” e il Servizio Civile Nazionale. Il lavoro poi con la rete di Libera ha coinvolto tanti altri giovani sia con l’Università Itinerante all’Asinara e “E!state Liberi” a Su Piroi con i campi di formazione.

Il cammino del CSV si è qualificato anche con le ricerche e le svariate pubblicazioni che hanno dato spessore culturale a tutto il suo operare. Il periodico “L’Isola che c’è”, l’ufficio stampa, il sito, la newsletter e il Centro studi

danno non solo informazione continua ma moltiplicano la presenza qualificata di Sardegna Solidale nel territorio.

Tutto questo grazie anche ad una regia instancabile e altamente professionale del Comitato direttivo e della segreteria organizzativa guidati dal presidente Giampiero Farru e dalla coordinatrice Nanda Sedda.

Ora a conclusione di questi vent’anni di Sardegna Solidale è arrivata l’udienza con il Papa Francesco.

Per noi tutti è un momento di alto valore etico.

Sardegna Solidale ha sempre difeso la sua democraticità e nella democraticità rivendicato la laicità. Tra noi ci sono credenti e no, ecclesiali e laici, ma a questo Papa tutti riconoscono una statura mondiale. Papa Francesco ha una autorevolezza morale e credibilità che gli permette di ottenere l’attenzione di popoli dei diversi continenti, capace di offrire risposte a domande ed inquietudini molto diffuse a livello planetario (come hanno scritto in tanti).

Ora noi abbiamo il dono di essere ricevuti da Papa Francesco.

È una grande responsabilità accogliere la sua parola, conservarla nel nostro cuore, farla diventare seme di solidarietà per noi e per la Sardegna tutta. Sardegna in cui abbiamo operato nello spirito del servizio e nella gioia della gratuità.

 

Don Angelo Pittau