di NANDO DALLA CHIESA

Lo so bene. “Libera Informazione” non ha i necrologi. Ed è giusto così. Come non ha i cinema e i programmi tivù.

Però a volta succede che la scomparsa di una persona, o di due persone, costituisca una notizia importante per chi lavora, si impegna o costruisce pensiero nel mondo sociale e culturale a cui “Libera Informazione” dà espressione ogni giorno.

Perciò ho chiesto di avere un piccolo spazio a disposizione per ricordare qui due figure per me importanti come Pino Tilocca e Nanda Sedda.

Se ne sono andati a distanza di pochi giorni l’una dall’altro. Quasi a suggellare per tutti noi l’inizio dell’autunno. Non qualcosa di clamoroso, ma un cambio di tonalità in ciò che ci sta intorno.

Per me Pino e Nanda erano (e ancora sono) la Sardegna, l’isola bellissima che non ha avuto élites potenti come quelle siciliane, e tuttavia ha dato all’Italia ben due presidenti della Repubblica e il più grande leader dell’opposizione.

Non ci ho vissuto mai e nemmeno posso dire di conoscerla come altre regioni. Anzi, ci ho messo piede per la prima volta a 40 anni. Ecco, Pino e Nanda me l’hanno raccontata con il loro esempio.

Pino Tilocca, già sindaco di Burgos, nella provincia si Sassari, il cui padre venne ucciso in un attentato dinamitardo dai clan locali. Che non si fece intimidire e che educò alla legalità con pazienza e amore (di cui sono stato testimone) generazioni di studenti. L’ho visto all’opera come preside in più situazioni, l’ultima al liceo “De Castro” di Oristano.

Ho visto l’amore che lo circondava e l’amore che dispensava. Il mito di Gramsci e quello di don Ciotti che si inseguivano e intrecciavano nel suo pensiero e nelle sue parole. E l’amore per la sua terra e il suo mare. Ho nella memoria un pranzo indimenticabile in riva al mare con lui e Patrizia, la moglie compagna di vita. E la luce dei suoi occhi nel mostrarmi paesaggi di incanto. Non ci siamo visti spesso ma per tante ragioni l’ho considerato come uno degli amici più cari.

Quanto a Nanda, l’ho conosciuta come “braccio destro” di Giampiero Farru, il coordinatore di Libera Sardegna e ispiratore (“con tanti altri” direbbe lui) di “Sardegna solidale”.

Attenta e infaticabile, premurosa e sensibile, cucitrice a volte insostituibile di relazioni e di impegni, plastica rappresentazione di quello che nelle organizzazioni viene chiamato il back-office, luogo preziosissimo di regia e altrettanto preziosa fonte di nuove energie. Tutti e due appassionati e disinteressati.

A loro devo molto del mio rapporto con la Sardegna e anche di quello che ho parallelamente sviluppato con l’isola dell’Asinara, sede di tre mie bellissime università itineranti, una delle quali vide arrivare in soccorso proprio Nanda.

Pino, Nanda, la Sardegna, l’impegno per la legalità. Messi in fila come in una dolce e malinconica collana. Per questo ho sentito il bisogno di scrivere queste poche righe in loro ricordo.

In agenda dal 31/12/2025 al 31/12/2025