In occasione del 4° Forum Sa.Sol. Desk – Rete telematica tra le associazioni di volontariato in Sardegna, su proposta del Presidente del CSV Sardegna Solidale, Giampiero Farru, i rappresentanti delle 253 organizzazioni aderenti alla rete nella Provincia di Cagliari, hanno approvato all’unanimità la seguente dichiarazione:

Le notizie altalenanti sulla liberazione di Rossella Urru rischiano di ingenerare un clima di ansia e di sospetti. Questa assemblea vuol far arrivare alla famiglia di Rossella Urru, alla comunità di Samugheo e, nello specifico, agli Europarlamentari che rappresentano la Sardegna nel Parlamento Europeo, ai Deputati e ai Senatori sardi nel Parlamento italiano, alla Giunta e al Consiglio regionale della Sardegna la voce del volontariato sardo per sottolineare il valore civico ed etico dell’azione di milioni di volontari che in Sardegna, in Europa e nel mondo hanno scelto di testimoniare con il loro impegno il valore della solidarietà.

Le dichiarazioni dell’On. Borghezio, europarlamentare della Lega Nord, sono assolutamente inaccettabili ancor di più in questo delicato momento nel quale è in corso la trattativa per la liberazione di Rossella Urru per la quale auspichiamo l’immediato ritorno in famiglia e ai suoi affetti. Il mondo del volontariato e della cooperazione internazionale non può essere identificato con le deliranti descrizioni che ne fa l’On. Borghezio, che, tra l’altro, non è certamente la persona più qualificata per trattare l’argomento e che anche in altre circostanze ha sentenziato giudizi inopportuni e non condivisibili.

Con la presente nota chiediamo a chi ci rappresenta in Europa di astenersi da pronunciamenti che fanno solo danno e che comunicano un’idea distorta e falsa del mondo della solidarietà.
Chiediamo altresì a chi non si riconosce nelle affermazioni dell’on. Borghezio di voler intervenire – nei modi che si riterrà di adottare – per censurare quanto dichiarato.
Appare opportuno a questa Assemblea ricordare che l’Unione Europea ha dedicato un anno intero, il 2011, ai 100 milioni di cittadini volontari che nei 27 Paesi dedicano molta parte del loro tempo, delle loro risorse e della loro intelligenza, per costruire quello che l’UE ritiene essere un elemento irrinunciabile e indispensabile e cioè per costruire coesione sociale nei Paesi membri della comunità.
Ai volontari europei si affiancano le migliaia di cittadini che portano la solidarietà in modo personale, spontaneo, libero e spesso gratuito in quelle parti del mondo dove popoli e persone fanno più fatica. I volontari e i cooperanti rendono concreta la solidarietà come valore senza confini, che non guarda il colore della pelle né la religione né il sesso né qualsiasi altro elemento di discriminazione. In questo modo la solidarietà nazionale e internazionale contribuisce in modo determinante a portare la pace nel mondo.