Sardegna Solidale compie vent’anni e ha iniziato da Sassari una lunga serie di incontri che in tutti i territori dell’isola celebreranno l’anniversario, con l’obiettivo non solo di ricordare il lungo cammino fatto dal 1998 ad oggi dalle associazioni di volontariato ma di prefigurare e tracciare il percorso che verrà, anche alla luce della riforma del Terzo Settore che cambia profondamente i Centri di servizio per il volontariato.

È stato un incontro ricco di interventi e di testimonianze quello che si è svolto sabato scorso, 26 maggio 2018, presso la Sala Angioni della Provincia in Piazza d’Italia.

Aperto dalle note della Banda Musicale “Città di Sassari” (con l’Inno di Mameli e con Dimonios, l’inno della Brigata Sassari), l’evento si è snodato attraverso gli interventi di don Angelo Pittau (presidente del comitato promotore di Sardegna Solidale), il presidente del CSV Giampiero Farru, il presidente del Co.ge. Sardegna Bruno Loviselli e padre Salvatore Morittu fondatore di Mondo X Sardegna.

Nel suo intervento Farru ha ripercorso le tappe principali di un cammino che ha visto il volontariato sardo procedere di pari passo al volontariato italiano, per un movimento le cui radici affondano negli anni 70 come ha ricordato anche don Angelo Pittau. “Sono stati vent’anni difficili” ha detto il presidente del comitato promotore di Sardegna Solidale. “Quante guerre abbiamo fatto, fino ad arrivare ai tribunali. Ora siamo di fronte ad una riforma non facile da affrontare. Ma fare volontariato è bello e ci sarà bisogno di persone capaci di accorgersi di chi soffre. Perché il futuro del volontariato è chiamato relazione”.

Un concetto ripreso dal presidente del Co.Ge Bruno Loviselli e da padre Salvatore Morittu. “Siamo qui per festeggiare e per progettare. Il sentimento dominante è il ringraziamento, è poter dire ‘meno male non ci siamo arresi’. Lo scoraggiamento non ha prevalso. Oggi il volontariato deve essere custode di incontri, di fragilità e di speranza”.

Dopo gli interventi è stato il momento delle testimonianze che hanno raccontato vent’anni di volontariato nel nord Sardegna. A prendere la parola sono stati Franco Dedola (Sassari), Giovanni Demarcus (Perfugas), Luciano Pere (Porto Torres), Antonio Loche (Tempio Pausania), Agostino Canu (La Maddalena), Vincenzo Carta (Olbia), Francesca Sanciu (a nome di Giovanna Pani, Ozieri), Salvatore Battelli (Bono), Lucia Poddighe (Ittiri), Sergio Melis (Alghero), Bruno Uldank (Palmadula) e Luciano Pinna (Sassari).

Racconti semplici ed emozionanti, come quelli fatti da Nanda Sedda e Vincenzo Alastra che hanno rievocato la nascita del Csv.

“Testimonianze di umanità quotidiana”, le ha definite Farru in chiusura. Storie che non andranno perdute e che finiranno in una pubblicazione e in un video che racconteranno vent’anni di volontariato nell’isola nel segno di Sardegna Solidale, una rete unitaria e plurale che cresce, si sviluppa e che fa crescere.