“Dopo di noi: normativa, esperienze e prospettive” è il titolo del convegno che si terrà il 24 marzo 2018 a Donigala Fenughedu (OR) a partire dalle ore 9.30 presso l’auditorium del Centro di Spiritualità Nostra Signora del Rimedio.

All’incontro, che sarà coordinato dal presidente di Sardegna Solidale Giampiero Farru, interverranno l’arcivescovo di Oristano mons. Ignazio Sanna, l’assessore regionale alla Sanità Luigi Arru, il sindaco di Oristano Andrea Lutzu, il sdirettore della Fondazione F3 Giancarlo Sanavio, il responsabile della comunità Il Gabbiamo di Oristano Padre Giovanni Petrelli, e il vicesuperiore della provincia italiana dei Figli dell’Immacolata Concezione Fratel Aldo Genova.

Il tema riguarda il sentito problema delle persone con disabilità destinate a rimanere senza assistenza dopo la scomparsa dei genitori o dei parenti più prossimi. La legge nazionale approvata nel 2016 va proprio in questa direzione, stabilendo come le persone con disabilità abbiano il diritto ad esempio di continuare a vivere nelle proprie case o in strutture gestite da associazioni, evitando così il ricorso all’assistenza sanitaria.

Ad Oristano esiste da qualche anno “La Casa di Ivan”, una struttura gestita dalla comunità Il Gabbiano e che consentirà a sei persone affette da disabilità di poter vivere in un ambiente sereno. “La comunità offre oggi i suoi servizi a 32 ospiti”, spiega il responsabile Padre Giovanni Petrelli, “e già da prima che le legge entrasse in vigore eravamo consapevoli della sfida del ‘dopo di noi’ e avevamo progettato La Casa di Ivan, dedicata ad un nostro confratello croato morto a soli 33 anni”. “Senza strutture dedicate”, continua Padre Petrelli,”il rischio è che le persone con disabilità finiscano nelle residenze sanitarie assistite, strutture che non sono in grado di offrire una valida assistenza per chi ha invece esigenze speciali”. Oggi la comunità Il Gabbiano offre ogni giorno sostegno e aiuto a persone e famiglie che arrivano da tutto il territorio dell’Oristanese, potendo contare sulla professionalità di cinque educatrici, una pedagogista, una operatrice socio sanitaria, una ausiliaria, due autisti e una ceramista, impegnata in attività ricreative. “I ragazzi non vogliono fare in giorno di vacanza” spiega Padre Petrelli, “e per dodici di loro si sono aperte anche le porte dell’Istituto Alberghiero di Oristano: l’obiettivo è quello di inserirli nel mondo del lavoro”. Una sfida entusiasmante, che merita il sostegno di tutti.